NOVITA’ E INIZIATIVE

 

 

Sulle orme dei Tre Martiri porta il passo del nostro cammino

(omelia di don Lauro Sanzeno, 29.95.2023)

L’invocazione dell’inno dei martiri: “Sulle orme di Martiri
porta il passo del nostro cammino” può diventare una
provvidenziale occasione per percorrere lo straordinario e
affascinante sentiero attraversato da Sisinio, Martirio e
Alessandro: l’incontro con l’Umanità di Gesù Morto e
Risorto che effonde sulla Chiesa e sulla storia il suo Santo
Spirito. Le orme dei Martiri hanno nome e cognome, il
Cristo. E’ Lui l’Orma! Entreranno, usciranno, troveranno
pascoli quanti passano per la porta dell’Umanità di Gesù.
Così essi stessi diventando icona di Cristo, Vangelo di
Cristo, scopriranno che è possibile vivere alla maniera di
Gesù, vivere di Gesù. Ognuno di noi è invitato ad
accogliere questa possibilità di frequentare l’Umanità di
Gesù. Per diventare “Lieta Notizia” per chi si incontra.
L’Umanità di Gesù non è ancora esplorata abbastanza. Un
aspetto di questa Umanità è urgenza della storia di oggi,
pensando allo Spirito come Dono: ciò che caratterizza
l’Umanità di Gesù è il “dono di sé”. Se la Chiesa vuole
diventare Luce sul candelabro della storia, lo può fare solo
se si struttura attraverso il dono. Chi si avvicina alla Chiesa
non deve trovare solo una serie di servizi, ma volti di
donne e uomini plasmati dal dono, uomini e donne che
siano dono. E non perché realizzano una serie di servizi a
favore di altri. L’umanità non ha bisogno di volontari che

occasionalmente si attivano. Ma di donne e uomini che
siano loro stessi dono. Se la Chiesa non è questo, diventa
un tamburo che suona a vuoto, come afferma san Paolo.
Gesù dice: “Date voi stessi da mangiare”. Diventate voi
cibo, pane per l’umanità. Il pane da noi c’è, quasi sempre.
Ma non ci sono donne/uomini /pane. Tu sei sfamato se
incontri la vita di qualcuno che è pane per te. Lo diciamo
anche di qualcuno: “E’ un pezzo di pane”. Lo si afferma di
donne e uomini che non fanno cose, ma che sono silenzio
che ascolta, spazio aperto che lascia spalancata la casa del
cuore per gli altri.
La Chiesa così avrà meno funzionari, ma donne e uomini
che diventano porto accogliente, spazio che lascia esistere.
E’, questa, una sfida. Ma è una sfida possibile!
Qualcuno va dicendo: “Accontentati Chiesa di avere
funzionari che gestiscono servizi e li garantiscono”.
No! Chiedo al Signore che un piccolo resto piuttosto metta
a disposizione se stesso. Come i tre Martiri che hanno
fondato la Chiesa senza fare cose straordinarie, ma
diventando pane/dono, hanno dato se stessi. Come lievito
e frumento.
Quando una vita è in uscita, è una vita vera, diventa una
vita che genera gioia. L’autoreferenzialità è rinuncia a
vivere. Vivi solo se sei per, se sei dono.
Manda il tuo Spirito, Signore, donaci la forza dei Martiri.
Anche passando attraverso travaglio e fatica. Ne vale la
pena: “o vita destinata o morte assicurata!”