Parrocchia di Tuenno

 

La chiesa di Sant’Orsola e compagne a Tuenno 

La chiesa è dedicata a S. Orsola e compagne, martiri a Colonia (sec. IV), patrone di Tuenno.

Viene menzionata per la prima volta in un documento del 1422. Durante il tardo Medioevo la comunità civile gravita attorno a S. Orsola: i libri contabili del paese sono custoditi nella sacristia, mentre le assemblee di Regola si tenevano nel “Piazzo sotto la chiesa di S. Orsola” (1592). Nel 1622 venne fondata la Confraternita del Rosario che ottenne il suo altare.

Durante il 1631 la chiesa fu allungata oltre la seconda colonna e nel 1640 fu costruito un pulpito. Fra il 1645 e il 1649 fu elevato l’altare ligneo decorato e scolpito detto di San Nicolò (cappella a destra) dono di Nicolò Pasotti: custodisce la statua della Madonna Addolorata.

Nel 1790 fu dato al paese il titolo di curazia indipendente da Tassullo. Dopo le guerre napoleoniche fu aggiunta alla chiesa un’altra campata (1817). Agli inizi del 1900, dopo anni di pratiche, si pose mano a un nuovo ingrandimento della chiesa. Invece di abbattere l’edificio antico, si preferì affiancargli una seconda larga navata, in stile neogotico, su progetto dell’arch. Emilio Paor di Trento: venne completata nel 1914 e consacrata il 9 maggio 1925 dal Vescovo di Trento Celestino Endrici, durante la Visita Pastorale. L’interno risulta ora formato dell’unione di due navate divise da colonne e pilastri. La parte vecchia ha la facciata a capanna e portale cinquecentesco. La volta è sostenuta da sei colonne di pietra. L’altare ligneo con i quindici misteri del Rosario risale al XVII secolo; fra le colonne, le statue di S. Antonio e S. Carlo Borromeo. Presso la porta della sacristia brani di affreschi tardo medioevali e nelle arcate tra le due chiese sono appesi alcuni dipinti di santi e una pittura murale gotica staccata e incorniciata. Altri affreschi più recenti sono dipinti nelle vele sopra l’altare. Fra le due parti della chiesa, saldate eliminando la parete di sinistra dell’antico edificio, si trova il fonte battesimale del 1571. L’acquasantiera all’ingresso della chiesa è del 1572.

La nuova navata è introdotta da due archi in stile neoromanico e sostenuta da pilastri di pietra bianca e rosa. Delle pitture eseguite da Sigismondo Nardi rimane solo un Cristo in gloria nella lunetta centrale sopra l’altare maggiore.

L’altare maggiore, proveniente dalla vecchia chiesa, è del tardo 1600 come la pala di S. Orsola: si tratta di un’opera ricca di statue e di decorazioni. Un bassorilievo con le tre navicelle della patrona orna l’antipendio. Sulle pareti del presbiterio sono conservate alcune pale, fra cui quella di S. Emerenziana (c. 1620) opera di Martin T. Polacco.

L’organo e la sede del coro, inizialmente previsti sulla loggia in fondo alla chiesa nuova, attualmente nascondono un altro antico altare.

Incorporato nella nuova chiesa si eleva il campanile, in stile classico, costruito nel 1853, con fondazioni profonde sei metri poggianti su una palafitta di tronchi di larice.